sabato 13 ottobre 2018

La Fauna dell'Alaska



La renna (Rangifer tarandus (Linnaeus, 1758)), nota anche come caribù in Nordamerica, è un cervide delle regioni artiche e subartiche, con popolazioni sia stanziali che migratrici; è l'unica specie del genere Rangifer (C.H. Smith, 1827). Sebbene nel complesso sia piuttosto diffusa e numerosa, alcune delle sue sottospecie sono rare e una di esse si è già estinta.

Le renne variano considerevolmente per colore e dimensione. I palchi sono presenti in entrambi i sessi, sebbene nei maschi siano generalmente più grandi. Esistono comunque anche delle popolazioni in cui le femmine sono completamente prive di palchi.

La caccia alle renne selvatiche e l'allevamento di renne semi-domestiche (per la carne, il cuoio, i palchi, il latte e i trasporti) costituiscono attività molto importanti per alcune popolazioni artiche e subartiche. Perfino in zone lontane dal suo areale, la renna è ben conosciuta grazie alla tradizione, probabilmente originatasi nell'America degli inizi del XIX secolo, secondo la quale delle renne volanti trainerebbero la slitta di Babbo Natale, ormai divenuta da secoli uno dei tradizionali elementi natalizi. In Lapponia, le renne vengono ancora impiegate per trainare i pulk, le tradizionali slitte scandinave

https://it.wikipedia.org/wiki/Rangifer_tarandus




 


 


Con palchi che possono raggiungere i 2 metri, l'alce è la più grande specie di cervo (fotografia di Sam Abell)

L’alce è il più grande di tutti i Cervidi. I maschi sono immediatamente riconoscibili dagli enormi palchi, che possono raggiungere un’ampiezza di 1 metro e 80 centimetri. L’alce ha la testa allungata e il muso che pende sul mento. Un lembo di pelle detto “campana” scende dal sottogola dell’animale. 

Gli alci sono così slanciati che preferiscono brucare gli arbusti e le erbe più alte, avendo difficoltà ad abbassare la testa al suolo. Durante l’inverno mangiano arbusti e pigne, ma raschiano anche la neve con gli ampi zoccoli per liberare terreno dove poter brucare muschi e licheni. Gli zoccoli fungono anche da racchette da neve capaci di sostenere il pesante animale sul manto soffice e su terreni fangosi o paludosi. In estate, il cibo è molto più abbondante nelle regioni settentrionali di America del Nord, Europa e Asia. 

Quando i ghiacci si sciolgono, l’alce viene spesso avvistato in laghi, fiumi o terre umide, dove si nutre di piante acquatiche sopra e sotto la superficie. L’animale si sente a casa nell’acqua e, nonostante l’enorme stazza, è un buon nuotatore. Può coprire a nuoto distanze di vari chilometri, e persino immergersi completamente, restando sott’acqua anche per più di 30 secondi. L’alce è altrettanto agile sulla terraferma. Può correre per brevi distanze a una velocità di quasi 60 km l’ora, e trottare a ritmo regolare a più di 30 km l’ora. 

Ogni anno, nei mesi di settembre e ottobre, i maschi bramiscono rumorosamente per attirare le compagne. Questi ultimi sono generalmente solitari, ma in quel periodo possono radunarsi per sfidarsi in combattimenti. Il vincitore di questi scontri, durante i quali i maschi si colpiscono con i palchi, avrà la supremazia negli accoppiamenti. Dopo l’accoppiamento, maschi e femmine vanno ognuno per la propria strada fino all’anno successivo. Occasionalmente mangiano in spazi contigui, ma tendono a ignorarsi. 

Le femmine partoriscono uno o due piccoli in primavera, ognuno dei quali pesa circa 15 kg. I piccoli crescono con estrema rapidità e dopo appena cinque giorni riescono a correre più velocemente di un essere umano. I giovani alci restano accanto alla madre fino alla successiva stagione di accoppiamento.

http://www.nationalgeographic.it/natura/2010/04/15/news/moose-2403/

https://it.wikipedia.org/wiki/Alces_alces


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